Il papilloma è una lesione displasica epiteliale, di piccole dimensioni, sessile o peduncolata, bitorzoluta o a cavolfiore che può comparire su ogni superficie della mucosa orale. Possono presentarsi singoli o multipli, distanziati o ravvicinati, a formare una placca papillomatosa . Il punto di partenza è rappresentato dall’epitelio orale e le sedi più frequenti sono il palato duro, l’ugola, il labbro, la lingua. La mucosa può essere ricoperta con piccole masse sferiche epiteliali di varie dimensioni da un grano miglio ad una nocciola. Vengono considerate neoformazioni a carattere infiammatorio cronico, reattive a stimoli irritativi chimici, fisici o meccanici. Ciò è avvalorato dalla presenza di elementi infiammatori nello stroma del papilloma e dalla sua frequente insorgenza nelle zone di mucosa cronicamente irritate da una protesi o da un dente in posizione anomala. In alcuni casi l’agente eziologico può essere il virus del papilloma umano (HPV); in tali casi, all’esame microscopico, oltre alle caratteristiche citologiche proprie dell’infezione virale, può essere messa in evidenza la presenza del genoma virale utilizzando le tecniche del DNA ricombinante (ibridizzazione in situ). Il papilloma, clinicamente, presenta un accrescimento lentissimo, e comunque non presenta sintomatologia fino all’insorgenza di turbe funzionali ed estetiche. Tre le forme macroscopiche è la peduncolata ad avere un rischio maggiore di trasformazione maligna: ciò avviene perché la ristretta base d’impianto del papilloma rende molto mobile la massa sovrastante e , quindi, particolarmente traumatizzabile all’interno del cavo orale.